venerdì 24 giugno 2011

Incontrando Mario Dondero

Ieri sera ho incontrato Mario Dondero un arzillo fotografo di 83 anni che ancora gira per luoghi insicuri e bellicosi, recentemente e' stato in Afganistan, collabora con Gino Strada per Emengency, insomma continua a fare la sua professione di giornalista fotografo. E' una persona molto mite e credo riservata, ma dalle sue parole si ricava una grande passione, che trasmette, per il suo lavoro e per la giustizia sociale. Ha fatto il partigiano in val d'Ossola, e' stato in Vietnam, ha documentato il maggio francese e ha ritratto molti grandi personaggio del '900, ma mantiene una grande umilta' e un grande raziocinio. Durante la chiacchierata, nel programma delle serate estive modenesi, sono state proiettate alcune delle sue foto, l'elemento comune che le univa era la sensibilita' con cui il fotografo si approcciava alla scena e come, il soggetto veniva rappresentato. ha raccontato diversi episodi della sua vita di fotoreporter e anche fatto molte considerazioni sulla comunicazione e sugli strumenti comunicativi. Dato che e' anche giornalista, ha scritto su l'Unita', Diario, l'Avanti.
Vi segnalo un recente articolo apparso sul Corriere della Sera che lo descrive molto bene.

Alla fine della conferenza mi sono fatto firmare il libro a lui dedicato editato da Bruno Mondadori, e' stato estremamente gentile e abbiamo scambiato due chiacchiere. Insomma un personaggio con la testa sulle spalle e con ideali molto radicati e profondi. Ha detto che lui sara' sempre dalla parte degli immigrati, dei rifugiati, dei precari, penso sia un ideale molto importante a volte smarrito. Una serata edificante.

domenica 19 giugno 2011

I Leica

Alla fine l'ho presa, era tempo che avevo il desiderio di possedere una Leica, ma una cosa e' il desiderio una cosa sono i fondi disponibili per fare che il tutto diventi realtà, un amico del M.A.O. mi fatto una proposta, mi proponeva la sua Leica ad un prezzo interessante. Finalmente e' arrivata tra le mie mani, la vedete qui davanti alla videata del blog, modello M4-P corredata da un obiettivo Elmarit 90mm, f 2,8 con il suo paraluce. Ieri il primo ed unico scatto. Il tempo e' tiranno.

venerdì 3 giugno 2011

Il M.A.O.

Ho iniziato a fotografare intorno ai 18 anni, adesso ne ho un po’ di più, inizialmente e fino all’avvento di internet ho sempre fatto vedere le mie foto solamente allo stretto ambito famigliare e a qualche amico. Ho iniziato con l’analogico, non avevo alternatve, e continuo. Poi, utilizzando la rete, ho cominciato a caricare le mie foto su siti di comunità fotografiche sul Web, per fare le cose in grande subito un sito internazionale, ho attivato relazioni con altri utenti, per lo più italiani, con alcuni ci si sente ancora. Dopo qualche tempo trasferimento di gruppo su altro sito internazionale: usefilm con conseguente allargamento delle relazioni. Partono i primi raduni: Milano (2004), Modena (2005), Cagliari (2005), Verona (2005), Torino (2006). In questa atmosfera di comunità, con alcuni amici fotografi, fondiamo “il M.A.O.”: Movimento Analogico Oltranzista, tutti gli affiliati continuano, indefessi, ad acquistare pellicole in bianco e nero sorreggendo abbondantemente le sorti della Ilford, addirittura qualcuno osa cimentarsi con il banco ottico o si compra una Rollei biottica costruita lo stesso anno della sua nascita. Si respirano gli effluvi dei chimici rintanati nei bagni, di notte, sperando che il reso della famiglia vada a letto presto. Il Rodinal va a ruba, si scandagliano i fondi di magazzino dei negozi fotografici. Appena stappato il Rodinal ha quel “profumo” inebriante.
Non esiste un atto costitutivo del Movimento e nemmeno un codice etico (va molto di moda oggi), ma noi siamo demodè, unica consegna imperativa, usare macchine a pellicola e preferibilmente in bianco e nero, si tollerano le pellicole a colori. Non si possono citare gli appartenenti al movimento, si vive in clandestinità. Si comunica spedendo messaggi in bottiglie di Rodinal d’annata che il più delle volte non arrivano a destinazione. Le occasioni di incontro tra gli aderenti sono rare e segretissime, a volte consentono di produrre scatti fantastici che non vengono resi pubblici, la morsa digitale potrebbe fagocitarli.