Oggi 7 Luglio, data estiva destinata a pensieri vacanzieri o a fine
settimana da trascorrere in luoghi non martoriati dal caldo e dalla umidità, ma
questo giorno, per un reggiano, porta la memoria allo stesso giorno del 1960,
nel quale vennero uccisi, dalle forze dell’ordine, 5 lavoratori e molti altri
vennero feriti durante una manifestazione.
Io (qui in braccio a Mia Nonna Marietta) ero presente, ero nato circa un anno e tre mesi prima, nel
pomeriggio, mia mamma mi stava portando ai giardini pubblici, abitavo in Pazza
Prampolini e per arrivare in Piazza della Vittoria il tragitto era breve arrivati nei pressi dell'Hotel Posta dove lavorava mio padre iniziamo a sentire le prime urla e rumori forti e sordi, erano giorni che la città era sotto pressione.
Impressionati da questi eventi ci rifugiamo dentro all'albergo accolti da
mio papa’ che stava già uscendo.
Siamo rimasti li per diverso tempo. Verso sera la città era deserta, le
urla e gli spari avevano lasciato campo allo sgomento, alla rabbia e alla
tristezza in alcuni anche alla disperazione.
Diversi giovani giravano per il centro con i fazzoletti macchiati dal
sangue delle innocenti vittime.
Ho parlato al plurale perché io c’ero e i racconti dei miei hanno
permesso che oltre alla presenza fisica di un bambino di 1 anno o poco più si
sia radicata una memoria consapevole.
Spesso quando ritorno a Reggio ripercorro quel tratto di strada, che da
casa mia porta ai giardini pubblici, e con la mente vado ai racconti dei miei
che mi descrivevano quella giornata, con la lettura del libro di Paolo Nori sono aumentati i
racconti ed e’ cresciuta la rabbia.
Oggi si apprende la notizia che la Cassazione ha emesso il verdetto nei
confronti dei poliziotti indagati alla Diaz durante il G8 di Genova, città’ che
anche in quei giorni del 1960 ha patito.
Ma quanto tempo e' passato? Non si vuole vendetta, ma giustizia.
Mamma Anna e Papa' Franco |
Fonti: Video Vento
di Luglio, Figli
dell'officina, molti racconti vocali.
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